Cibo e arte

Ragazzo con canestra di pane e biscotti – Evaristo Baschenis

Titolo: Ragazzo con canestra di pane e biscotti
Autore: Evaristo Baschenis
Anno: 1650-1660
Ubicazione: Collezione privata

Il quadro
Evaristo Baschenis è stato un pittore del 1600 specializzato in nature morte, in particolare, in nature morte con strumenti musicali. Ma fu un maestro anche nelle nature morte in cucina, dove il cibo diventa il protagonista dell’abilità di questo pittore. In questo quadro l’abilità di Baschenis come pittore di nature morte incontra l’attenzione e il realismo nella rappresentazione dei ritratti di persona.

Il soggetto
Il pane è un alimento antico quasi quanto l’uomo. In un sito archeologico in Giordania sono stati trovati resti di briciole di pane risalenti a 14.000 anni fa, prima ancora dell’agricoltura, prodotto probabilmente con farine di cereali selvatici.
I primi pani, non lievitati, erano cotti nelle ceneri dei focolari e si pensa che venissero preparati come cibo da consumare durante gli spostamenti.
Il pane era consumato anche dagli Egizi e dai Greci, ma fu durante l’impero Romano che vide il momento di massima diffusione. Sempre presso i Romani, intorno al 15 a. C. si ritiene che sia stato aperto il primo negozio di pane della storia.
Durante il Medioevo, il pane assunse ulteriore importanza per la simbologia che lo legava al corpo di Cristo e all’Eucarestia.
Durante il Rinascimento alla ricetta del pane venne aggiunto il lievito di birra, questo diede impulso non solo ai consumi, ma anche alla fantasia dei fornai, che iniziarono a sbizzarrirsi nelle forme e negli ingredienti con cui preparare questo alimento (l’abitudine di aggiungere al pane noci, uva e altri ingredienti era già in uso presso greci e romani, ma con il tempo si era persa). A metà dell’Ottocento il lavoro dei fornai iniziò a vedere i primi tentativi di meccanizzazione: prima con le impastatrici meccaniche, poi con le spezzatrici e le formatrici. Il pane, non aveva solo un valore religioso, ma anche sociale ed economico: come non ricordare l’abitudine degli imperatori romani di ingraziarsi la benevolenza del popolo accordando panem et circenses, ovvero pane e spettacoli del circo. Oppure la rivolta di Milano con tanto di assalto al forno citata nei Promessi sposi, dovuta alla carestia. Infine fino a tutto l’Ottocento il pane distingueva le classi sociali, infatti il pane bianco era riservato alle classi più ricche e agiate.

Secondo me
Questo quadro mi ha colpita per la naturalezza della scena, tanto da sembrare quasi una fotografia. Il ragazzino che porta la cesta di pane sembra quasi sorpreso, proprio, per l’appunto, come in una foto rubata. Mi piace molto anche l’attenzione con cui sono state rese le varie forme del pane e ogni singola piega dell’abito del ragazzo.

Per approfondire
http://www.bergamopost.it/da-vedere/un-cesto-carico-pane-dolciumi-festeggiare-baschenis-la-carrara/
http://www.fondazionecreberg.it/docs/pubblicazioni/pdf_1255091529.pdf

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