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Food waste


Nel post di lunedì vi ho parlato della giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari che si è svolta ieri. Vi avevo anche anticipato che avremmo parlato di come limitare lo sperpero alimentare e oggi partiremo dallo spreco alimentare, food waste.

Lo spreco alimentare avviene principalmente nelle nostre case e l’impatto di questo spreco non è deleterio solo per l’ambiente (soltanto in Europa vengono prodotti ogni anno circa 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici e solo una minima parte di questi rifiuti diventa compost, mentre il resto provoca una gran quantità di gas serra), ma anche per le nostre tasche, visto che il cibo che buttiamo nelle spazzature ha un impatto importante nell’economia delle famiglie (secondo l’Istat ogni famiglia spende mediamente 457 euro al mese per la spesa alimentare). Senza contare l’elemento etico e morale dello spreco, secondo l’Onu nel 2018 circa 820 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame, un dato imbarazzante se pensiamo al cibo che viene sprecato ogni giorno nelle nostre cucine.

Proviamo a pensare ai tre punti cardine della sostenibilità: riduci (reduce), riutilizza (reuse) e ricicla (recycle) e proviamo a vedere come impiegare questi principi nelle nostre cucine per limitare lo spreco alimentare.

Riduci
Partiamo dal presupposto che il modo migliore per avere poco spreco sia acquistare poco cibo.
Programmare il menù settimanale, fare la spesa seguendo rigorosamente una lista permette di acquistare solo il necessario e ridurre in modo importante gli sprechi.

Le ricette con pochi ingredienti sono un altro modo per ridurre i consumi, inoltre, ma questa è un’opinione personale, i piatti migliori nascono dalle ricette con pochi ingredienti, magari di alta qualità (la carbonara si prepara usando appena 4-5 ingredienti).

Un altro modo per usare pochi ingredienti sono le sostituzioni o le soluzioni della nonna. Durante il lockdown mi sono ritrovata a fare dei biscotti in casa (no, non sono diventata anch’io una fanatica del forno, era solo un compito per la scuola di mio figlio), ma non avevo il lievito. Per risolvere il problema ho usato bicarbonato e aceto bianco. L’idea non è originale e nemmeno qualcosa dei nostri giorni, la sostituzione degli ingredienti mancanti è nata durante la seconda guerra mondiale, quando nelle cucine delle nostre nonne mancava di tutto e loro rimediavano alle mancanze grazie anche ai consigli di Petronilla.

Tra le varie soluzioni per non sprecare nulla e in più ottimizzare la gestione dei pasti, c’è il batch cooking (ne ho già parlato qui). Questo sistema permette tra l’altro di seguire le offerte, soprattutto di carne e verdura, senza rischiare di acquistare cibo che potrebbe scadere perché non viene consumato.

Infine un modo per ridurre il volume di cibo che acquistiamo c’è l’autoproduzione, un esempio è lo yogurt fatto in casa.

Riusa e ricicla
Gli avanzi sono il modo più importante di riutilizzare il cibo in cucina: la carne avanzata che diventa polpette, la pasta che diventa un pasticcio al forno o il pesce che si trasforma magicamente in paella.
Le ricette su come trasformare gli avanzi sono davvero tantissime.

La vera creatività però consiste nell’usare avanzi e scarti delle ricette o il cibo che non è più fresco o bello da vedere:
– con le bucce della verdura si può fare il dado granulare.
– Si possono usare le teste e i carapaci dei gamberi e gamberoni o gli scarti del pesce (lische, teste e ritagli, ma non le interiora, perché sono amare) per fare il fumetto (fumet) un brodo ristretto di pesce che serve come base per molte ricette.
– Con la frutta ammaccata (bruised fruit) si possono fare frullati o marmellate oppure torte e crumble.
– Usa il pane vecchio non solo per avere sempre a disposizione una bella scorta di pangrattato, ma anche per fare gnocchi di pane, canederli o panzanella.
– Se ti avanzano degli albumi puoi fare delle meringhe, biscotti di pasta di mandorle oppure una bella angel cake.

Ovviamente il riciclo prevede anche la produzione di compost, se avete un balcone molto grande o un giardino, potete usare gli scarti per produrre compost per le vostre piante o per l’orto.

Conserva
Anche se non fa parte delle tre R della sostenibilità, nella riduzione degli sprechi alimentari sicuramente la conservazione è un elemento fondamentale. Conservare bene i cibi, congelarli correttamente, trasformarli in modo sicuro in conserve e marmellate (con un occhio di riguardo al botulino) oppure in sottoli e sottaceti, saper gestire la dispensa in modo da tenere sotto controllo le scadenze delle scorte, sono solo alcuni dei punti fondamentali per una corretta gestione degli alimenti.

Quelle che vi ho proposto qui sono solo alcune idee su come ridurre lo spreco alimentare in cucina e risparmiare (cosa che non guasta proprio).
Se siete alla ricerca di ricette e altre idee, vi consiglio di seguire il blog di Paola BortolaniPrimo non sprecare” e di leggere il suo libro Il gusto di non sprecare, entrambi ricchissimi di informazioni, consigli e ricette.

Nel post di venerdì vedremo come le aziende stanno operando per ridurre lo sperpero alimentare nella produzione e nella trasformazione dei cibi.


6 pensieri su “Food waste”

  1. ma che posso dire? GRAZIE MILLE! Davvero gentile a citare il blog, e a ricordarti del libro, che io per prima ho un po’ messo da parte. Oltre a questo, l’articolo è molto interessante e, se mi autorizzi, lo ripubblico sul mio blog. Grazie mille!

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