Capers and caperberries


Questa settimana parliamo di capperi.
I capperi (capers) che troviamo in tantissime ricette, sono conosciuti sin dall’antica Grecia, dove venivano usati non tanto come alimento, quanto come medicamento per espellere da intestino e stomaco i gas della digestione (carminativo).
Il nome cappero è di derivazione incerta, ma potrebbe derivare dal nome dell’isola di Cipro dove crescono in abbondanza.
I capperi crescono in cespugli e devono essere raccolti a mano perché sono molto delicati, cosa che ne determina il prezzo elevato. Benché, come dicevo, siano diffusi sin dall’antichità in tutta l’area del Mediterraneo dalla Grecia al Medio oriente e Turchia, i capperi più famosi al mondo sono quelli dell’isola di Pantelleria che hanno ottenuto l’Indicazione geografica protetta (IGP).

Quelli che noi conosciamo come capperi, in inglese capers, piccolini e rotondetti, non sono i frutti, ma sono i boccioli ancora chiusi dei fiori dei capperi.
I frutti dei capperi, invece, sono noti come capperi giganti o cucunci, che potrebbe sembrare un nome dialettale, ma è proprio italiano. I cucunci sono molto più grandi dei capperi, più o meno come un’oliva, sono più ovali e hanno un sapore meno marcato. In inglese i frutti sono conosciuti come caperberries.

I capperi e i cucunci vengono conservati sotto sale, in salamoia (brined) o sottaceto (pickled).


Anche i fiori dei capperi, molto profumati e vistosi, possono essere mangiati appena raccolti passati in pastella e fritti.

Per oggi è tutto, ci risentiamo mercoledì con altre curiosità sui capperi.

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