

Vi domanderete quale sia il senso di iscriversi a un corso sul bullet journal quando basta cercare con Google la parola “bullet journal” per trovare la bellezza di 19.000.000 risultati?
La risposta numero uno è che su Google potete trovare ben 19.000.000 risultati. Chi ha il tempo di spulciare tutti i siti, blog e simili sull’argomento?
La risposta numero due è che la maggior parte dei bullet journal che si trovano in rete sono decorati e molti artistici, mentre le mie capacità artistiche si fermano più o meno qui: La risposta numero tre (ma potrebbe essere anche la numero uno) è che il corso sul bullet journal di STL è stato organizzato da Federica Aceto, e se fate i traduttori e avete anche solo lontanamente accarezzato l’idea di fare i traduttori editoriali non potete non sapere di chi sto parlando.
La risposta numero quattro, ma non ditelo a nessuno, è che ho una seria dipendenza da quaderni, quadernetti, agende e simili, quindi non è che sia poi così difficile convincermi a partecipare a un corso del genere.
Il corso è stato molto interessante e con molta semplicità, facendo ordine nel mare magnum delle proposte che si possono trovare in rete, Federica ha presentato molti spunti utili da sfruttare per utilizzare questo metodo di organizzazione degli impegni privati e di lavoro, alcuni molto pratici da applicare anche ai progetti di traduzione.
E così, finita la prima lezione mi sono decisa a ordinare il mio Leuchturm 1917 puntinato, che è il quaderno ufficiale del BuJo, come lo chiamano quelli bravi, (ma quanto ha ragione Federica nel dire che i puntini sono meno invasivi dei quadretti e quindi più pratici) ed ecco come ho applicato gli spunti imparati nel corso:
Future log:
visto che non ho nessuna intenzione di tenere l’indice dell’agenda, ho sfruttato le tre pagine dedicate all’indice per creare lo spazio per scrivere gli impegni dei mesi futuri.

Kanban board:
Questa è una delle idee più belle che ci ha presentato Federica. Si utilizza con i post-it per verificare a che punto si trova ogni progetto, oppure una volta suddiviso un progetto in più compiti, si usa per verificare a che punto si trova ogni parte del progetto.
Io ho deciso di utilizzarla per verificare lo stato dei progetti di traduzione, usando i post-it di colori diversi per ogni tipo di progetto: azzurri per i progetti da fatturare ( tra l’altro i post-it della sezione Done serviranno come doppia verifica della fatturazione di tutti i progetti a fine mese), rosa per i progetti pro bono (TED e Trommons), verde per le prove di traduzione, ecc..

Calendario fiere ed eventi:

Montly log:
La classica vista su due pagine degli impegni del mese, con una bella parte per le cose da fare senza una indicazione precisa della data.

Calendario editoriale:
se non è impossibile trovare agende settimanali con una vista mensile all’inizio del mese, è impossibile trovare agende che di viste mensili ne abbiano ben due. Io ne uso una per gli impegni di lavoro e privati (vedi monthly log) e una come calendario editoriale dei post del mio blog.

Pagina compleanni:
onestamente l’idea per questa pagina l’ho presa da internet, ma mi è sembrato un modo carino per segnare tutti i compleanni in un posto solo.

Suddivisione progetto traduzione di un libro:

Weekly log:
questa pagina è copiata pari pari dalla mia agenda settimanale. Io ho bisogno di avere tutta la settimana a portata di mano e questo metodo, settimana su una pagina e pagina vuota per segnare impegni che non devono essere necessariamente completati in un giorno preciso, lo trovo particolarmente pratico.

Il vero punto di forza di questo metodo è l’assoluta flessibilità e possibilità di personalizzazione, oltre al fatto che se una pagina non ti piace o non la trovi pratica, puoi tranquillamente abbandonarla o modificarla per i mesi successivi.
E voi, vi siete arresi alla praticità del bullet journal? Preferite lo stile minimal o siete il tipo da disegnini e decorazioni?
Aggiornamento:
Vuoi sapere come è andata a finire con il mio bullet journal? Leggi questo post.
1 pensiero su “Bullet Journal: recensione di un corso”