Se cerchi in internet cosa sia la Marmite la risposta è: una crema spalmabile. Ora, non so voi, ma per me la crema spalmabile per eccellenza è la Nutella, quindi se mi dici che la Marmite è una crema spalmabile io penso ai panini che ci facevano per merenda al doposcuola delle elementari (o comunque si chiamino oggi), quando lo strato di nutella era talmente sottile che il sapore più che sentirlo lo immaginavi dal profumo. Marmite e Nutella hanno due cose in comune: sono entrambi dei nomi commerciali entrati nell’immaginario alimentare del paese dove sono nati, sono spalmabili.
Se andiamo a leggere la descrizione della Marmite è un lievito appiccicoso, dal sapore e dall’odore molto forti e nasce come sottoprodottto della produzione della birra.
Lo slogan della Marmite è “Love it or hate it” che già, insieme alla descrizione, non mi ispira tantissimo, se a questo si aggiunge che si possono trovare in rete delle guide su come mangiare la Marmite, nel senso di come abituarsi al sapore, questo la rende la candidata ideale per stare nell’ultimo scaffale in alto della mia dispensa immaginaria, giusto in parte al burro di arachidi.
Ancora più incredibile di come la si possa apprezzare, è il fatto che qualcuno ha ben pensato di copiarla: in Australia c’è la vegemite, una versione più dolce, e in Italia l’estratto di lievito vegetale di Bovis.
Questi prodotti, completamente vegetali, hanno mille usi: dal classico panino per merenda, o per colazione oppure nelle preparazioni di alcune minestre.
Che dite, vi va un assaggio di Marmite?