Quello che spaventa di più chi si avvicina alla lingua tedesca non è solo la precisione. È la sua infinita capacità di astrazione. Il tedescco può essere assemblato come il lego, ma al contrario di altre lingue, per esempio l’inglese, in cui il vocabolo composto risulta più concreto e preciso, il tedesco si assembla in astrazioni di sempre minore concretezza che però proprio per questo hanno grande potere evocativo.
Che abbiate studiato tedesco o che non ne conosciate nemmeno un parola, questo libro è molto interessante, non tanto e non solo perché presenta 15 parole tedesche ritenute intraducibili, ma perché lancia l’idea che queste parole possano descrivere la cultura e l’identità del popolo tedesco. Credo sia molto affascinante l’idea che concetti che non si trovano in altre lingue possano descrivere al meglio la cultura di un’intera nazione.
Sicuramente studiare la cultura di un popolo aiuta a capirne anche la lingua, i meccanismi, come si è formata e come “funziona”:
Mettere un libro su uno scaffale si dice hinstellen metterlo su un tavolo si dice hinlegen. Non vorremo certo confondere l’atto di appoggiare un oggetto in verticale con quello do appoggiarlo in orizzontale?
Piccolo viaggio nell’anima tedesca di Vanna Vannucci e Francesca Predazzi ci aiuta a capire come funziona la famosa precisione teutonica, come ha cambiato la storia e la cultura tedesca la riunificazione e persino scoprire l’importanza del ruolo della figura di Angela Merkel per il rinnovamento della Germania.