Check-in e check-out sono due espressioni entrate nell’uso corrente in italiano, non tanto perché siano effettivamente intraducibili, ma perché fanno parte di quelle parole che per abitudine si utilizzano in inglese.
Check-in significa accettazione, oppure registrazione: si può fare il check-in in albergo oppure all’aeroporto. Se parliamo di alberghi il check-in comprende anche la presa in possesso della camera, mentre se parliamo di aeroporti il check-in comprende la consegna e il conseguente imbarco dei bagagli.
Check-in significa anche controllare.
Se per check-in non c’è molto più di questo, check-out è molto più interessante.
Ovviamente il check-out è il contrario del check-in, quindi se il primo è l’accettazione e la presa in possesso della camera, il secondo è il momento in cui si lascia la camera dell’albergo, ed è anche il significato più conosciuto del termine. Anche all’aeroporto il check-out è l’operazione opposta al check-in, quindi indica anche il momento del ritiro dei bagagli.
Meno ovvio è il fatto che anche check-out significa controllare, verificare.
Ma check-out ha anche altri significati interessanti, che nulla hanno a vedere con alberghi, bagagli e aeroporti:
– prendere in prestito
– tirare le cuoia, morire
– guardare, dare uno sguardo.
“Non guardare Margot. Ma il tipo in fondo al bar ci sta squadrando“.
In questo caso per la traduzione sceglierei un significato che non è compreso tra tutti quelli previsti dal dizionario, e opterei per uno che ne racchiude due: controllare/verificare e guardare.
Come al solito solizioni diverse e/o migliori sono ben accette.