Benché il bagel sia nato nell’Europa dell’est, la prima traccia documentata risale al 1610 a Cracovia, è il tipico prodotto da forno per la colazione che viene consumato a New York e nelle grandi città del nord America dove siano presenti grandi comunità ebraiche.
Negli Stati Uniti il bagel è arrivato alla fine del IXX secolo con gli immigrati dell’Europa dell’Est, ma inizia a diventare un cibo di moda solo negli anni ’70 (qui la storia dettagliata).
È una pasta lievitata (bianca o integrale) a cui viene data una forma ad anello che prima viene fatta bollire e poi cotta nel forno fino a quando diventa dorata.
Viene venduta liscia o aromatizzata con una vasta gamma di semi o aromi: sale, semi di papavero, di sesamo, di girasole, cumino, aglio, cipolla, ecc. Si può trovare anche in versione dolce aromatizzata con miele, uvetta, mirtilli, scaglie di cioccolato ecc..
Può essere mangiata liscia, ma solitamente viene tagliata a metà, tostata e farcita.
La versione classica prevede una farcitura a base di cream cheese (formaggio simile al Philadelphia), salmone affumicato, pomodoro e, per i più coraggiosi, cipolla.
Nota personale: non è difficile trovare e consumare i bagel in qualsiasi ora della giornata con le farciture più disparate, la vera impresa impossibile è mangiarle dopo l’ora di colazione farcite con il salmone.
Nel Urban Dictionary si possono trovare ben otto pagine di espressioni idiomatiche con il termine bagel, molte delle quali di natura sessuale o variamente offensiva nei confronti degli ebrei.
Il punteggio a tennis di 6-0 viene definito bagel, mentre se l’incontro termina con un doppio 6-0 si parla di doppio bagel.
Può indicare semplicemente lo zero, espressione che deriva da un programma televisivo, può essere un’espressione di esultanza o indicare la marijuana.