Il primo libro che voglio segnalare in questa neonata rubrica è “Tempeste – Eduardo incontra Shakespeare” di Angela Leonardi, Colonnese editore (qui).
Nel 1983, Eduardo De Filippo, su invito di Giulio Einaudi, decide di tradurre “The Tempest” di Shakespeare. L’opera uscirà nel 1984, dopo la morte di Eduardo De Filippo, nella collana Einaudi “Scrittori tradotti da scrittori”.
Da grande maestro del teatro napoletano, Eduardo traduce “The Tempest” in napoletano, un napoletano seicentesco, che secondo lo scrittore partenopeo rendeva al meglio l’intensità dei versi di Shakespeare.
Eduardo nel tradurre ha tolto e aggiunto versi e interi dialoghi per far risaltare le tematiche dell’opera di Shakespeare in napoletano, del resto come diceva Günter Grass “la traduzione è quel qualcosa che trasforma tutto in modo che nulla cambi“.
In questo libro Angela Lonardi ci accompagna alla scoperta della traduzione di Eduardo analizzando modifiche, aggiunte e adattamenti che lo scrittore napoletano ha fatto nel tradurre l’opera.
Leggere questo libro è stato un po’ come andare dietro le quinte a scoprire i trucchi di un grande mago.
“Nuje simmo fatte cu la stoffa de li
suonne, e chesta vita piccerella nosta
da suonno è circondata, suonno eterno”.
Se vi incuriosisce la traduzione dialettale e volete provare un nuovo approccio all’idea di traduzione, se vi piace tradurre, non solo per lavoro, ma anche per interesse personale, se vi piace mettervi in gioco e uscire dalla vostra comfort zone, vi invito a visitare il sito di Adotta il tradotto (qui) e ad unirvi al gruppo di traduttori. Il sito, nato da un’idea di Clelia Francalanza, (come ho raccontato qui) raccoglie le traduzioni di frammenti di opere famose in tutte le lingue e i dialetti dei partecipanti al gruppo facebook omonimo. Il gruppo è costituito da appassionati di lingue e dialetti, e pur non avendo velleità di professionismo, tutte le traduzioni vengono fatte con scrupolo e serietà.