Avete mai provato ad andare in libreria (spero proprio di sì) e a fermarvi nella sezione relativa ai corsi di lingue?
Quelli dei corsi di lingue sono gli unici libri dai titoli che urlano: l’inglese in un mese, anzi no, l’inglese in 28 giorni, ancora meglio, l’inglese in 21 giorni, qualcuno offre di meno? Certo! Instant English, l’inglese in un attimo.
Ma perché fermarci all’inglese quando si può imparare il cinese o il giapponese in 30 giorni. Cosa c’è di meglio che imparare l’inglese cantando?
O il giapponese senza sforzo, ma io punto ad imparare il giapponese leggendo i manga (del resto so già dire Versailles no bara – la rosa di Versaille, e non è poco!).
Sull’arabo nessuno si pronuncia (brutto segno), in compenso lo spagnolo si impara in soli dieci argomenti, ma lo si può parlare da subito: in fondo lo sanno tutti che basta aggiungere una s alla fine delle parole e usare una cadenza misto veneta.
Il portoghese, al pari dello spagnolo, si può imparare senza sforzo, infatti si assomigliano al punto che se uno spagnolo e un portoghese si parlano si capiscono benissimo (certo, come no!).
Il tedesco e il francese non si sentano superiori alle altre lingue, che anche loro si imparano in soli 30 giorni e senza sforzo.
La collana 17 minutes languages vi insegnerà ben 79 lingue, ma non fatevi ingannare dal nome, vi serviranno ben più di 17 minuti.
Comunque nessuno di questi metodi potrà mai battere quello più facile, astuto e longevo (ebbene sì, negli anni ’80 era già di gran moda), l’unico vero uovo di Colombo in campo linguistico: impara le lingue dormendo!
L’originale di questo post è uscito il 15/06/2016.
Lo ripropongo qui con qualche correzione e aggiustamento.
Per evitare duplicati sgraditi a Google l’originale non è più presente.