Questo post nasce come risposta indiretta a una domanda che la scorsa settimana è stata fatta in un gruppo di Facebook, dove si chiedeva se 5 euro all’ora fosse un prezzo troppo basso da richiedere per un corso d’inglese.
La risposta breve è: sì. La risposta lunga e ragionata è questo post.
Ripetizioni vs Corso

Può sembrare banale, ma dare ripetizioni d’inglese e tenere un corso d’inglese, sono due operazioni completamente differenti.
Ho dato ripetizioni d’inglese, ma anche di italiano e latino per diversi anni, sia durante l’università che dopo, anche se già lavoravo, perché insegnare mi dava soddisfazione. Solo che dare ripetizioni non è proprio insegnare.
Quando insegno, vale per qualsiasi materia non solo per l’inglese, devo progettare il corso e le singole lezioni, stabilire da dove parto e decidere dove voglio arrivare, devo testare i corsisti, all’inizio e alla fine del progetto e devo svolgere anche alcuni test intermedi per vedere come e se viene recepito quello che insegno. Inoltre devo modellare il corso sulle competenze dei partecipanti, e, nel caso di un corso per un ente o per un’azienda, devo inserire nella mia progettazione tutte le richieste del mio committente, cosa non sempre semplice.
Tutto questo è bellissimo, mi piace la fase di progettazione di un nuovo corso, ma è un’operazione che richiede molto tempo, tanta ricerca e ancora molto tempo.
Certo, con il tempo, con il passare dei corsi, il mio corso base, ad esempio, richiede solo un po’ di personalizzazione, ho già tutto il materiale, le lezioni sono pronte, i test sono sostanzialmente predisposti, ma comunque anche solo l’operazione di correzione dei test richiede tempo, senza dimenticare che se si tengono corsi per degli enti di formazione, c’è tutta una parte burocratica e di documentazione da compilare che richiede, davvero e ancora, molto tempo.
Non dimentichiamolo mai: il tempo è denaro.
Sì, lo so, sembra una cosa molto venale detta così, ma diciamocelo chiaramente, se non avessi bisogno di denaro anziché lavorare passerei le giornate sul divano a leggere con le mie gatte acciambellate vicino. Il fatto che abbia la fortuna di fare un lavoro che mi piace, non significa che sia disposta a farlo gratis.
Per contro quando faccio ripetizioni solitamente mi “limito” ad aiutare uno studente, che ha già un’insegnante che fa tutta la parte sopra descritta, a capire meglio e a sciogliere alcuni dubbi su quello che gli è stato presentato a scuola; il mio lavoro inizia e finisce lì, magari per aiutarlo posso cercare un po’ di materiale extra o preparare delle simulazioni dei compiti in classe o delle interrogazioni, ma solitamente non si fa molto di più.
Tenete conto che 5 euro all’ora sono già poco per le ripetizioni, immaginate per un corso.
Il materiale per il corso
Quale materiale utilizzo per il mio corso?
Uso un libro di testo, che i corsisti si pagano a parte, distribuisco fotocopie*, creo dei materiali tutti miei? L’ideale è sicuramente l’ultima, ma è anche l’opzione che richiede più tempo, energie e risorse, tutte cose che devo conteggiare al momento di decidere il prezzo del corso.
*NB: i testi per i corsi sono coperti dal diritto d’autore, come tutti i normalissimi libri, quindi la fotocopia del testo integrale o comunque oltre i limiti e gli usi previsti dalla legge, è sanzionabile (qui).
Le esercitazioni
Le esercitazioni da fare a casa sono una parte importante del corso, che aiuta a fissare nella memoria quello che si è imparato a lezione. Per chi insegna questo significa che ci sono esercitazioni da correggere, ovvero, altro tempo. Anche questo deve essere conteggiato e inserito nel calcolo del prezzo del corso.
Corsi per chi tiene corsi

Chi insegna deve tenersi costantemente aggiornato, non solo sulla materia che insegna, ma anche sulle tecniche di insegnamento, su nuovi modi di progettare le lezioni, sull’insegnamento a studenti con esigenze speciali, per chi insegna inglese o lingue in generale, corsi per insegnare ai bambini in età prescolare e molti altri.
Il che significa un investimento in tempo e denaro che deve trovare un ritorno, quelli bravi lo chiamano ROI – Return on Investment, ovvero la redditività di un investimento.
Parliamo di prezzi

Quindi, qual è il prezzo giusto per un ora di corso?
Lo scorso anno, quando ho avuto l’opportunità di fare il grande salto e di tenere il mio primissimo corso di inglese base, tutto progettato da me, mi sono stati offerti 30 euro all’ora. Ho accettato subito e mi sembrava di aver raggiunto un accordo soddisfacente. Poi ho iniziato a progettare il corso, preparare i testi, insegnare, correggere esercizi, compilare la documentazione da presentare all’ente, preparare giochi e canzoni, fare test e tutto il resto e mi sono resa conto che erano appena appena sufficienti. Oltre a questo ho dovuto conteggiare gli spostamenti in auto, i pranzi per le giornate di corso da 8 ore e i costi per il parcheggio, che all’inizio non avevo considerato. Adesso per un corso base non chiedo meno di 35 euro all’ora, a salire per i corsi personalizzati o specialistici e non dimentico più di includere nel mio preventivo le spese extra (spostamenti, pranzi e parcheggi, per l’appunto) e il calcolo del tempo per lo spostamento, perché fare un corso a un chilometro da casa non è la stessa cosa che farne uno a 30 chilometri, magari prendendo l’autostrada; devo conteggiare sia la distanza (quindi benzina ed eventuali pedaggi) che il tempo (ricordate, quello che vale denaro).
E se non ho esperienza?

La motivazione per i 5 euro all’ora era data dal fatto che quello che la persona doveva tenere era il primissimo corso e quindi voleva chiedere poco probabilmente per giustificare la mancanza di esperienza. Se vi è già capitato di leggere qualche mio post, ormai dovreste sapere che la mia posizione è di massima libertà nel decidere come impostare il proprio lavoro e di conseguenza anche i prezzi (Free come freelance), quindi lungi da me il voler stigmatizzare questa scelta, tuttavia, personalmente preferisco l’idea di scegliere dei beta tester, che è un modo carino per definire delle “cavie” disposte a provare il corso gratuitamente in cambio di un giudizio critico e severo su quello che funziona e non funziona del vostro lavoro. Ritengo sia un modo più professionale per fare esperienza che ha il doppio vantaggio di farvi conoscere persone interessate al genere di corsi che proponete, persone che, per di più, parleranno bene del vostro corso, ovvero, beneficerete della potenza del passaparola. Mettetela così, anziché svendere il vostro tempo per due soldi, potrete considerare l’operazione come un investimento per il marketing dei vostri servizi. In un immaginario (ma nemmeno tanto) registro di dare e avere, potrete inserirlo alla voce spese per il marketing.
Voi cosa ne pensate, qual è il vostro prezzo giusto per un’ora di corso?
L’originale di questo post è uscito il 15/06/2016.
Lo ripropongo qui con qualche correzione e aggiustamento.
Per evitare duplicati sgraditi a Google l’originale non è più presente.
Un professionista non può costare meno di 40-50 euro l’ora. Al più si può trovare un compromesso se si instaura un rapporto regolare e duraturo.
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