
Titolo: Natura morta con frutta, piatto di ostriche, prosciutto e pappagallo
Autore: Jan Davidsz. de Heem
Anno: 1650 (?) – 1655 (?)
Ubicazione: Gemäldegalerie der Akademie der Bildenden Künste, Vienna
Il quadro
Specializzato in nature morte e influenzato dallo stile Barocco della scuola di Anversa, Jan de Heem è rimasto famoso per le sue nature morte ricche di elementi e di colori, ma al tempo stesso attentissime a ogni minimo dettaglio.

Il soggetto
Le ostriche sono un alimento conosciuto dall’uomo sin dal Neolitico, lo dimostrano i resti ritrovati, e probabilmente i primi a coltivare stabilmente questo mollusco furono i cinesi. Tuttavia le uniche tracce certe del consumo abituale di ostriche, risalgono ai greci che, oltre a consumarle per mangiarle, utilizzavano i gusci per scriverci il nome delle persone da esiliare 10 anni, pratica che non a caso prese il nome di ostracismo, ostrakismós.
Anche i romani furono molto ghiotti di questi molluschi, tanto che sembra che sapessero distinguere a prima vista la specie di appartenenza.
Nel Medioevo si sottolinea l’aspetto lascivo di questo mollusco, che fino ad allora era interpretato come qualcosa di erotico. Tuttavia sarà solo con Giacomo Casanova, con le sue descrizioni audaci, che si diffonderà l’idea che le ostriche abbiano poteri afrodisiaci.
Secondo me
Trovo questo quadro leggermente frastornante per la ricchezza di elementi, quasi eccessiva: sulla scena ci sono tantissimi oggetti, non solo accessori per il tavolo, ma anche un libro, un flauto, cibi di ogni sorta, persino un pappagallo, che pare non c’entrare nulla con tutto il resto.
A uno sguardo più attento si nota l’attenzione al dettaglio dell’autore: il prosciutto tagliato in modo irregolare, i frutti già sbucciati o tagliati, il boccale rovesciato. Nel complesso mi sembra abbastanza eccessivo, anche se si fatica a smettere di guardarlo e notare cose nuove.
Per approfondire
– https://mcarte.altervista.org/jan-davidsz-de-heem/