
Autunno, tempo di zucche.
Adoro la zucca, mi piace cucinarla, e mangiarla, in molti modi: come contorno, magari con lo speck, frullata nel passato di verdura, mantecata nel risotto con lo zola o il taleggio, ma i miei preferiti sono i tortelli di zucca mantovani.
Non mi sarei mai spinta a considerare la possibilità di trasformare la zucca in una bevanda.
Negli Stati Uniti in autunno in generale e nel periodo di Halloween in particolare, da qualche anno si può consumare il pumpkin spice latte, ovvero il caffellatte speziato alla zucca (vale la pena ricordare che in inglese latte è un false friend e indica il caffellatte, mentre il nostro latte si dice milk).
La ricetta è stata creata nella famosa catena di caffè americana Starbucks (qui potete leggere la storia e la ricetta), quindi non escludo che quest’inverno anche a Milano si potrà assaggiare questa bevanda.
Ho scoperto l’esistenza di questa singolare bevanda grazie a un’amica che mi ha chiesto il significato di questa vignetta:

Tradurre questa vignetta è stato molto interessante perché oltre a pumpkin spice, che sono dovuta andarmi a cercare perché non l’avevo mai sentito nominare, c’è l’interessante gioco di parole con pumpkin patch.
Chi come me è cresciuto a pane e Peanuts, i fumetti, sa benissimo che il pumpkin patch è il campo di zucche dove Charlie Brown aspetta the Great Pumpkin (in italiano “il Grande Cocomero”). Tuttavia in inglese patch è anche il nome per indicare il cerotto, nello specifico il riferimento è ai nicotine patch, i cerotti alla nicotina che aiutano (?) a smettere di fumare.
Così la vignetta potrebbe essere tradotta più o meno così:
“Oh questo? Sono dipendente dal caffellatte alla zucca, così ho messo il cerotto (alla zucca)”.
E voi avete mai assaggiato il Pumpkin spice latte?
Buon Halloween a tutti.