In italiano la parola sicurezza può indicare due concetti diversi:
– qualcosa che è privo di pericoli, non nocivo (es. cintura di sicurezza)
– qualcosa che è certo, garantito, non in discussione (es. sicurezza della pena)
Quindi quando parliamo di sicurezza alimentare ci riferiamo sia alla serie di processi che hanno il compito di garantire l’assenza di pericoli igienico-sanitari nel consumare determinati alimenti, sia alla condizione socio-economica di disporre di cibo a sufficienza per sopravvivere.
Se in italiano abbiamo quindi una situazione di ambiguità, in inglese i due concetti vengono espressi con due termini ben differenti e ben distinti: food safety e food security. Le parole safety e security, che in italiano possono essere rese con sicurezza, in inglese hanno sfumature leggermente diverse:
– safety: “The condition of being protected from or unlikely to cause danger, risk, or injury”.
Quindi safety significa sicurezza nel senso di essere al sicuro, di essere protetti.
– security: “The state of feeling safe, stable, and free from fear or anxiety”.
Security, invece, tra i suoi significati, ha anche quello di sicuro, nel senso di tranquillo, stabile, certo.
Quindi quando parliamo di food safety parliamo di sicurezza alimentare nel senso di alimenti che non rappresentano un rischio o una fonte di pericolo per la salute.
Mentre quando parliamo di food security ci riferiamo alla certezza di avere accesso al cibo.
Possiamo dire che la food safety è una disciplina scientifica che si occupa di come il cibo deve essere prodotto, maneggiato, trasformato e conservato per prevenire le malattie che possono derivare dal suo consumo.
Mentre la food security è garantita da una serie di azioni e provvedimenti di governi ed enti governativi e sovra-governativi che mirano a garantire che tutti abbiano accesso a cibo sicuro (safe) e acqua potabile in quantità sufficiente per vivere.
Possiamo ben immaginare come questi concetti siano strettamente legati l’uno all’altro:
non è sufficiente eliminare gli ostacoli all’approvvigionamento del cibo, povertà e cambiamenti climatici in primis, ma bisogna garantire che questo cibo sia sicuro da un punto di vista sanitario.
Questi due elementi non tengono conto di un terzo importante fattore: la qualità di quello che mangiamo (food quality) perché oggi, soprattutto nei paesi industrializzati, le persone che muoiono per malnutrizione sono molte meno di quelle che muoiono per malattie legate all’obesità e al consumo di cibi che, pur sicuri da un punto di vista sanitario, sono dannosi per la salute da un punto di vista nutrizionale.
Diciamo quindi che la sicurezza alimentare si ottiene quando si garantisce a tutti l’accesso al cibo, quando si garantisce che questo cibo sia sano da un punto di vista igienico e, per finire, che questo cibo sia sano da un punto di vista nutrizionale.
Grazie. Posso ribloggarlo su primononsprecareblog?
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Certo, grazie mille.
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a te
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L’ha ribloggato su Primo non sprecare.
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