
Il primo marzo 2014 scrivevo su questo blog il mio primo post.
Posso dire che in questi quattro anni questo blog ha subito una vera e propria metamorfosi.
I primi post sono davvero orrendi, tanto che sono stata tentata più volte di cancellarli. Non solo, sono orrendi, presuntuosi e scritti male. Potrei anche aggiungere che all’epoca non avevo ancora nemmeno scelto il mio settore di specializzazione, quindi non hanno un target, uno scopo, non sapevo nemmeno cosa fosse un piano editoriale.
Per di più scrivevo una volta ogni tanto.
Diamo un po’ di numeri?
Alla fine del 2015, dopo poco meno di due anni, avevo scritto la bellezza di 61 post (26 nel 2014 e 35 nel 2015) e avevo 17 followers e mi sembrava incredibile, perché ero consapevole della bruttezza dei parti della mia mente e quindi mi domandavo come potesse essere che ben 17 persone volessero continuare a leggere quello che scrivevo.
Il 7 gennaio 2016, come risoluzione per il nuovo anno, annunciavo l’intenzione di scrivere un post al giorno (se non ricordo male c’era in ballo una specie di sfida con alcune colleghe su un numero di parole mensili da raggiungere).

Alla fine del 2016 avevo scritto 298 post, un po’ meno di un post al giorno, ma al netto delle vacanze estive, direi di aver mantenuto la parola. Il blog è passato da 17 a 307 followers. Grande soddisfazione, pacche sulle spalle, ho anche festeggiato i primi cento iscritti al blog. All’epoca mi sembrava di aver raggiunto qualcosa, non so bene cosa, ma ragazzi, cento iscritti e tra loro nessun parente, almeno che io sappia.
Poi in un gruppo Facebook una collega più esperta mi ha fatto notare che il mio blog era poco centrato; certo, si capiva che il mio settore era più o meno il food, o almeno così dichiaravo, ma dal sito e dal blog non si capiva bene. Bum, mazzata, sconforto.
Ma visto che come canta Finardi, “siamo tutti come Wile E. Coyote che cade, ma non molla mai”, ho iniziato ad analizzare sito e blog e ho scoperto che aveva ragione.
Oggi vi sfido ad andare sul mio sito o a leggere il mio blog e a dire che non si capisce di cosa mi occupo. Perché le pacche sulle spalle fanno bene all’ego, ma sono tendenzialmente poco utili, meglio una sana critica costruttiva, magari che ti spezza le ossa, ma che ti fa scendere dalla nuvoletta rosa dell’incoscienza.

Oggi sto scrivendo il 599imo post, ho 806 iscritti al blog e, per quanto moderatamente soddisfatta, sento di non aver ancora raggiunto il risultato per cui sto lavorando.
Per il 2018 ovviamente punto a superare i 1.000 iscritti, voglio far crescere la neonata newsletter, dove propongo materiali diversi dal blog (se non sei ancora iscritto provvedi subito, sabato 3 marzo arriverà quella di marzo), ma soprattutto voglio continuare a proporre argomenti interessanti (spero) e spunti su un settore bellissimo, ma in continua evoluzione, dove basta un attimo per rimanere al palo.
Quale miglior modo per rimanere costantemente aggiornati che continuare (o iniziare) a seguire la tua Foodie translator preferita?
Visto che alla fine di marzo ci sarà anche il mio compleanno, ho deciso di unire le due cose e proporti un’offerta marzolina.
Quindi caro potenziale cliente, se ti occupi del settore food, scrivimi per avere un preventivo gratuito, metti nell’oggetto HAPPY BIRTHDAY e fino al 31 marzo potrai usufruire di uno sconto del 15% sui servizi di traduzione.
Mi è piaciuto leggere la storia della tua crescita: 4 anni sono davvero tanti e la sfida di un post al giorno mi sembra stra-impegnativa! Chissà se mai riuscirò a tenere ritmi del genere.
Sono d’accordo con te per quanto riguarda le critiche: nella vita reale e anche nel web sono sempre tutti bravi a farci complimenti, oppure a non dire niente e passare oltre. Io trovo rispettoso e onesto suggerire ogni tanto anche una critica, purché costruttiva, ovviamente!
Solo così possiamo migliorarci! 🙂
Ah, quasi dimenticavo… Tanti Auguri!! 😀
"Mi piace""Mi piace"
Grazie mille per gli auguri. In effetti per quanto bello ricevere i complimenti, le critiche, se fatte bene e costruttive, servono davvero tanto. 🙂
"Mi piace""Mi piace"