Riflessioni sparse

E naufragar m’è dolce in questo mare

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Il 2017 è partito in quarta: incredibile ma vero, già dalla seconda settimana di gennaio sono stata all’opera con nuovi progetti di traduzione praticamente ogni settimana, nulla di eccezionale, ma sicuramente una novità; con l’inizio di marzo, però, sono passata della camminata veloce a una bella corsa. Non che mi stia lamentando, anzi.
Sull’onda della decisione di uscire più spesso dalla mia comfort zone, il mese scorso ho accettato una collaborazione per insegnare inglese un paio di ore alla settimana in una scuola di formazione professionale e nel giro di un nulla mi sono ritrovata a insegnare in tre corsi, uno più interessante dell’altro.
Al di là della gioia e della soddisfazione, questa inaspettata evoluzione mi lascia a un dubbio: insegnare mi piace molto più di quello che mi aspettassi all’inizio, ma non posso fare a meno di domandarmi se riuscirò a portare avanti entrambe le attività per bene e in modo professionale.
Una cosa è certa, il fatto di avere un’entrata extra mi spalanca un ventaglio di opportunità e mi regala un maggiore spazio di manovra nella scelta dei progetti di traduzione e delle collaborazioni da portare avanti. Potrei davvero iniziare a tradurre esclusivamente per il settore alimentare e solo per clienti diretti, potrei scegliere i progetti da accettare in base al mio interesse e solo per tariffe da vera professionista. Che dire, un sogno che si realizza.
Non sono mai stata una persona avventata (avete presente le famose liste di pro e contro di Rory in una Mamma per amica quando deve decidere qualcosa di importante?) e se faccio qualcosa mi ci dedico al 100%, quindi al momento devo capire se posso dare il 100% sia nelle traduzioni che nell’insegnamento e che organizzazione dare al tutto se dovessi decidere di far coesistere le due attività in modo permanente.
Scrivo questo non per farmi compatire o altro, ma per spiegare perché negli ultimi giorni i miei post sono un po’ discontinui, ma non temete, credo molto nel progetto di questo blog, quindi non sparirà, né cesserà, anzi, al momento sto valutando nuovi contenuti e persino nuovi modi di comunicare, ma non voglio anticipare nulla prima di avere certezze.
Posso solo dirvi, stay tuned.

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2 pensieri su “E naufragar m’è dolce in questo mare”

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