Cibo e arte

La Fruttivendola – Vincenzo Campi

Titolo: La Fruttivendola
Autore: Vincenzo Campi
Anno: 1580 ca
Ubicazione: Pinacoteca di Brera, Milano

Il quadro
Questo quadro raffigura una fruttivendola mentre mostra all’osservatore la propria merce, in particolare porta in primo piano un grappolo di uva nera. Sullo sfondo a destra si può vedere un paesaggio che si estende fino a un villaggio vicino ai monti coperti di nebbia.
Questa opera si colloca a metà tra un dipinto tipico del manierismo, con i suoi paesaggi e personaggi femminili, e le opere tipiche di un vero e proprio genere artistico che in Italia si svilupperà alcuni anni dopo: la natura morta.

Il soggetto
L’uva è uno dei frutti più antichi che l’uomo conosca. Alcune impronte di foglie d’uva sono state rinvenute negli strati di tufo datati tra i 59 e i 55 milioni di anni fa. Già nella Bibbia si parla di uva e di vino, Noè, alla fine del Diluvio Universale, una volta toccata terra pianta una vite e si ubriaca con i suoi frutti.
Si trovano notizie dell’uva sia nell’Epopea di Gilgamesh che in alcuni geroglifici Egizi.
Ai tempi dei greci e dei romani l’uva e il vino, erano perfettamente conosciuti e apprezzati, tanto da avere un dio dedicato Dioniso, o Bacco come lo chiamavano i Romani. Con il diffondersi del Cristianesimo verso Occidente l’uva e il vino non godono di buona fama, né se la passano meglio nelle zone dove contemporaneamente si diffonde la religione Islamica, dove la coltivazione dell’uva e la produzione di vino sono proprio vietate. paradossalmente saranno proprio i monaci a continuare a coltivare l’uva per produrre il vino da usare durante i riti religiosi. Solo con il Rinascimento l’uva e il vino torneranno a essere ospiti importanti delle mense.
Da un punto di vista puramente simbolico, l’uva simboleggia la ricchezza e l’abbondanza.
Una tradizione tipica spagnola vuole che la notte di Capodanno, la “nochevieja” il 31 dicembre, si debbano mangiare 12 chicchi di uva al ritmo dei rintocchi delle campane che segnano la mezzanotte. Quelli che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un anno pieno di fortuna e prosperità.

Secondo me
Di questo quadro mi colpiscono principalmente due cose: la grande varietà di frutta con la compresenza di frutti che appartengono a stagioni diverse: pesche e ciliegie, tipiche dell’estate, con fichi e uva, frutta più tipicamente autunnale. Ma soprattutto il fatto che tutta questa frutta sia rigorosamente suddivisa per tipologia, in modo quasi scientifico ogni contenitore presenta rigorosamente un solo frutto.

Per approfondire
https://anb.house/brera-racconta-6/
http://www.girodivite.it/Il-quadro-della-settimana,20618.html

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