Qualche tempo fa, nel tradurre i sottotitoli di un TEDTalk, mi sono trovata a dover tradurre la parola breadwinner. Come spesso accade, il concetto alla base di questa parola è piuttosto semplice, la complicazione nasce dal fatto che in inglese abbiamo una parola che in italiano possiamo rendere solo con un giro di parole. Infatti breadwinner in italiano può essere reso come colui/colei che porta a casa la pagnotta, in testi ufficiali, come una dichiarazione dei redditi, possiamo identificarlo anche come il percettore di reddito, in inglese viene chiamato anche wage earner.
Capirete bene che quando si hanno dei limiti di spazio, come nella traduzione di un sottotitolo, avere da una parte una parola di 11 caratteri e dall’altra un’espressione di 34 caratteri non è esattamente la stessa cosa.
Certo, in italiano non mancano altre espressioni che possono rendere l’idea, una di queste è capofamiglia.
La mia resistenza nell’uso di questa parola nasce dal fatto che quando si parla di capofamiglia solitamente si fa riferimento al padre o al marito. Non ho bisogno di fare grandi ricerche in Google per saperlo: quando 12 anni fa mi sono trasferita dove abito ora, sono andata all’ufficio anagrafe del mio comune con il mio compagno per il cambio di residenza e nelle carte l’impiegata, alla voce capofamiglia, ha messo automaticamente mio marito, non senza vibrate proteste da parte mia, questo perché “solitamente si indica l’uomo come capofamiglia”.
In una presentazione dove si parla di nuovi ruoli e rapporti uomo-donna all’interno della famiglia, usare un’espressione con un connotazione così patriarcale mi sembrava fuori luogo, anche perché nel dialogo in inglese la parola non ha una connotazione spiccatamente di genere.
Peccato che non ho trovato nulla di meglio.
Dopo aver imprecato a lungo contro il sessismo insito nella nostra lingua, ho iniziato a fare ulteriori ricerche, al di fuori dei dizionari, per vedere come la parola breadwinner viene utilizzata nei testi inglesi. Dalla teoria alla pratica ho scoperto che nemmeno in inglese l’espressione breadwinner è così neutra come si può pensare, infatti in molti articoli per sottolineare quando a portare a casa la pagnotta sono le donne anziché gli uomini si usano espressioni come female breadwinner(s) (con 19.000 occorrenze su Google al singolare e 44.200 al plurale), breadwinner moms (17.800) e breadwinning wives (27.000) solo per citare le più utilizzate.
Al che mi sono detta, diamo una possibilità anche alla nostra lingua, proviamo a vedere se ci sono espressioni simili anche in italiano e, sorpresa, ci sono non sono così frequenti come in inglese, ma vengono usate esattamente negli stessi contesti; così possiamo trovare madre capofamiglia (4.340 risultati su Google), capofamiglia donna (1.250) e la capofamiglia (1.870) per citare solo le espressioni più utilizzate.
Detto fatto, ho utilizzato la parola capofamiglia ponendomi meno problemi.
Diversamente da quello che può sembrare, e da come spesso si legge in alcuni commenti, porsi dei problemi sull’identità di genere nel linguaggio non è tempo perso o una “mania da vetero femministe”, significa riflettere su come può e deve cambiare la lingua per rispecchiare i cambiamenti che avvengono all’interno della società in cui viviamo e per sottolineare nuove sensibilità; nessuno oggi trova strano o da “fanatici” il fatto che si usino espressioni come nero al posto di negro o non vedente al posto di cieco, non è che i neri o i non vedenti siano diventati altro, semplicemente c’è una nuova sensibilità verso l’uso di un linguaggio offensivo o poco inclusivo.
Le parole non sono solo parole: ci sono mondi dietro le parole.
Paola Mastrocola “La scuola raccontata al mio cane”
Per finire una precisazione: l’espressione italiana portare a casa la pagnotta, in inglese trova il suo equivalente anche nell’espressione to bring home the bacon.
Del perché proprio la pancetta, parleremo in un altro post.