Macaroni cheese è il piatto italiano per eccellenza negli Stati Uniti, la cosa incredibile è che è un piatto che in Italia non esiste. Non che in Italia non ci siano piatti con il formaggio come ingrediente di base, basti pensare alla pasta ai quattro formaggi, agli gnocchi con la bava (oppure con lo Zola) o agli spaghetti cacio e pepe, ricette che corrono dal nord al sud dell’Italia, ma Mac & Cheese (come li chiamano gli americani) proprio no. Forse perché a nessun italiano è mai venuto in mente di usare il cheddar per altri piatti al di fuori degli hamburger, e anche in questo caso non è proprio farina del nostro sacco. Ma come può essere che negli Stati Uniti siano convinti che questo sia un piatto tipico italiano?
Pare che la “colpa” sia di Thomas Jefferson, che durante un viaggio in Francia e nel Nord dell’Italia scoprì la pasta con il formaggio. Di ritorno in America portò con sé la ricetta e, forse, una macchina per la pasta. Pare che Jefferson si sia innamorato della pasta al formaggio al punto da averla inserita nel menù di un pranzo di Stato del 1802. Con qualche piccola modifica, come appunto il cheddar come formaggio.
Ma il vero successso questa ricetta lo conosce nel 1937, quando al Kraft inizia la produzione industriale di questo piatto, ricetta vincente in un periodo di recessione perché permetteva di sfamare un’intera famiglia con pochi centesimi, servendo un piatto unico e molto sostanzioso e di veloce preparazione.
Ma che pasta sono i maccheroni? In Italia con maccheroni si intende una generica pasta di semola o all’uovo più o meno corta forata al centro; sono maccheroni i fusilli, i tortiglioni, le penne, i lumaconi, ma ci sono numerose altre varianti, soprattutto nelle regioni meridionali.
Come tutte le ricette che diventano il tipico piatto di famiglia, ci sono numerose varianti, alcuni aggiungono alla gratinatura il pane, altri il prezzemolo, ma in pratica ogni famiglia ha la propria ricetta.
Maccheroni è anche il nome con cui vengono spregiativamente designati gli immigrati italiani in paesi come la Francia e la Svezzera agli inizi del ‘900.
Maccherònico è invece l’aggettivo che si usa per designare il misto di latino, italiano e dialetto utilizzato da alcuni autori per scrivere poemi eroicomici e satirici in voga alla fine del XV secolo. Il massimo esponente di questa lingua letteraria è il mantovano Teofilo Folengo con il suo Baldus che ha influenzato numerosi scrittori e pensatori da Rebelais a Giordano Bruno ed Erasmo da Rotterdam. Oggi con maccheronico si intende l’uso e la conoscenza approssimativa di qualcosa, in genere di una lingua.