Si chiama broccolino, broccolinese, Little Italy Language o italoamericano, è il linguaggio che mescola elementi dialettali, principalmente siciliani, calabresi e pugliesi, con l’inglese (qui).
Broccolino deriva da Brooklyn, il quartiere di New York che tra la seconda metà dell’800 e i primi decenni del ‘900 ha visto insediarsi una grossa comunità di italiani, immigrati che hanno mantenuto un fortissimo legame con l’Italia al punto da non essere completamente americanizzati e aver creato una propria lingua, in parte come reazione ad un atteggiamento fortemente ostile nei confronti delle nuove comunità di immigrati italiani che si insediavano a New York. Oggi il broccolino è diffuso soprattutto nelle zone di New York, Miami, Chicago e Los Angeles ed è parlato da circa due milioni e mezzo di italo-americani. Il broccolino è molto presente nei film, italiani e americani e ha contribuito a creare una figura stereotipata dell’italiano immigrato.
Sciuscià, il celeberrimo film di De Sica è un termine in broccolinese, è la storpiatura di shoe-shine (boy) e indicava i piccoli lustrascarpe.
Nell’immaginario filmico americano il Little Italy Language è il linguaggio dei mafiosi: in Donnie Brasco Johnny Depp spiega la filosofia di fuhgeddaboudit (forget about it).
Ma il broccolino è fatto di tante altre parole inglesi che mescolano variamente dialetto e inglese: da orrioppo (hurry up) a parcare (parking), da bosso (boss) a bisinisse (business) e molte altre.
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